lunedì 3 giugno 2013

Locomozione a vapore sulla Transiberiana

Billy si sarebbe ricordato per sempre ogni
minimo dettaglio dei seimila chilometri da
Vladivostok lungo la Transiberiana.
C’erano voluti ventitré giorni, malgrado un sergente 
armato si fosse appostato nella locomotiva per 
assicurarsi che il macchinista e il fochista 
mantenessero la velocità massima. [...]
Avevano vissuto di pane nero e carne di manzo in
scatola. Tuttavia per Billy ogni giorno era stato una
rivelazione. [...]
Per tutta la vita avrebbe conservato gelosamente
il ricordo di un’interminabile carovana di cammelli
lungo la linea ferroviaria; le bestie cariche
arrancavano pazientemente nella neve, ignorando il
ventesimo secolo che sfrecciava accanto a loro in

uno sferragliare di acciaio e uno stridio di vapore.
(da "La caduta dei giganti" - pagg 856,857) 

Questo come altri passi de “La caduta dei giganti” ci portano a focalizzare l’attenzione sui trasporti ferroviari al servizio delle truppe militari.
Al contrario di come si potrebbe pensare il grande sviluppo dei mezzi di locomozione e la loro meccanizzazione, su tutti le locomotive a vapore, è stato proprio l’artefice delle modalità di guerra di logoramento proprie del Primo Conflitto Mondiale. La presenza di mezzi di trasporto così veloci consentiva infatti una organizzazione logistica eccellente e, se da un lato a causa degli sviluppi delle moderne armi da fuoco la conquista di terreno in battaglia era cosa molto complessa, dall’altro la grande velocità di afflusso di riserve di supporto consentiva un pressoché immediato arresto delle avanzate nemica stabilizzandosi su nuovi fronti.

Generalmente le tradotte erano adibite al trasporto sia di cavalli che di truppe ma anche di materiale militare. Si svilupparono molto durante la seconda guerra mondiale con l’introduzione di alcuni vagoni adibiti a carri cucina come si può vedere dalle immagini di questo giornale dell'istituto luce del 1943.

Nel passo citato del testo, Billy, giovane militare del Galles, viene inviato in una poco ufficiale quanto pericolosa missione nel cuore della rivoluzione russa sotto il comando del colonnello Fitzherbert.
Sta viaggiando sulla transiberiana, la più importante linea ferroviaria russa che la attraversava in tutta la sua larghezza e che durante la prima guerra mondiale ebbe un importanza strategica per i rifornimenti ai fronti di guerra ma anche poi, assieme ad altre linee minori, per la rivoluzione d’ottobre.
La transiberiana fu anche importante fonte di attività economiche: vide infatti un fiorire di industrie metallurgiche e minerarie ma anche una moderna attività di costruzione di moderni ponti in acciaio per ferrovie.
Interessante notare che in Russia, per evitare agevolazioni nei confronti di eventuali invasori, si adottò il cosiddetto “scartamento largo” dei binari che misurava 1520 mm in confronto allo scartamento standard di 1435 mm delle altre ferrovie europee (utilizzato da George Stephenson nella sua locomotiva).



Interessante articolo sull'origine dello scartamento ferroviario.








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