domenica 5 maggio 2013

Un capolavoro dell’argomento…


Pensando ad un oggetto che rappresentasse un capolavoro del tema dell’energia della guerra e ricercando nella fascia temporale in cui il libro che sto analizzando si colloca, ossia quella della prima guerra mondiale, subito mi è saltata all'occhio la cosiddetta “Grande Berta”: un arma dall'eccezionale energia.

L/12 42cm Type M-Gerät 14
La Grande Berta è stata il secondo sviluppo di uno dei più imponenti pezzi d’artiglieria utilizzato dall'esercito tedesco durante la prima guerra mondiale. La costruzione, che venne affidata nel 1908 all'impero delle acciaierie Krupp, si prefisse l’ambizioso obiettivo di costruire un arma capace di sfondare tre metri di cemento armato e abbattere le torrette in acciaio delle fortificazioni francesi.
Il prodotto, che ufficialmente si chiamava “ L/12 42cm Type M-Gerät 14” era un obice pesante dal peso di oltre 43 tonnellate che sparava proiettili dal peso di 820kg ad una distanza di oltre 9km. La sua trasportabilità però era molto limitate infatti, poteva essere trasportata soltanto su rotaie.
"M42" La Grande Berta

È per questo che successivamente ne venne sviluppata una nuova versione, l’”M42”, ossia la famosa M-Gerät L/12 Dicke Bertha (Grande Berta) che, entrata in servizio nel 1914, era più leggera del modello precedente e quindi offriva maggiore mobilità.
Il nome deriva da Bertha Krupp, figlia del potente industriale tedesco, cui si aggiunge “grande” a causa dei proiettili di grosso calibro che sparava (420mm) che del 1917 arrivarono a pesare 400kg.



Il sito <http://www.kaisersbunker.com/cc/cc16.htm> offre molte immagini storiche della costruzione e del montaggio della Grande Berta.



Un forte rombo indusse Walter a guardare in direzione est. Non aveva mai visto il veicolo che si stava avvicinando, anche se ne aveva sentito parlare. Era un cannone che avanzava da solo, con una canna gigantesca e il meccanismo di sparo montato su un affusto a slitta dotato di un motore da cento cavalli. Era seguito da vicino da un camion massiccio, presumibilmente carico di munizioni altrettanto enormi. Dietro quelli giungevano un secondo e un terzo cannone.” (La caduta dei  giganti - Pag790)


Fonti:

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