Il periodo delle lezioni è finito e per concludere il
lavoro svolto sul blog in modo organico potrebbe essere utile questo post che
vuole indicare i vari argomenti trattati anche per poterli visualizzare con
maggiore facilità.
Il blog è stato iniziato con il post di presentazione che
indica in qualche modo la direzione che ho voluto prendere nell’approfondire la
ricerca.
Il libro scelto come filo conduttore del blog è stato “La caduta dei giganti” di Ken Follett
del quale ho riportato le mie impressioni sulla lettura.
L’argomento di approfondimento scelto è stato Tecnologia,
Energia e Guerra. È un campo di ricerca piuttosto ristretto che però offre
comunque spunti interessanti.
Se inizialmente l’intento era quello di trattare
l’argomento in tutte le epoche storiche in realtà il blog si è focalizzato
principalmente, se non per qualche excursus in altre epoche, sulla storia del
novecento ed in particolare sugli anni del primo conflitto mondiale, anni di
ambientazione storica del romanzo.
È stata presentata una ricerca sull’etimologia della
parola energia e poi un abecedario: mezzi utili per fare chiarezza sul tema.
Per quello che riguarda l’energia in senso stretto sono
stati sviluppati vari approfondimenti. Due in particolare sul carbone e sulle
relazioni fra carbone e guerra, un altro che, parlando della flotta inglese, la Royal Navy, si avvicina al mondo del petrolio, ed un ultimo che parlando della
Transiberiana si avvicina al tema della locomozione a vapore.
Oggetto di attenzione sono state, parlando di mondo
industriale, le officine Putilov di San Pietroburgo che sono state il massimo
centro di produzione degli ultimi anni del regime zarista durante il primo
conflitto mondiale.
Oggetti di attenzione sono stati: La grande Berta, un
mastodontico pezzo d’artiglieria dell’esercito tedesco che ha tenuto il primato
in fatto di potenza di fuoco per molti anni, e, con un collegamento forse un po’
particolare, le macchine da cucire che, ancora azionate manualmente, hanno
svolto l’arduo compito di preparare tutte le uniformi dei soldati coinvolti
nella guerra.
Cercando in qualche modo dei simboli che rappresentassero
l’argomento di approfondimento ho osservato il quadro “Ingranaggi di guerra”
del futurista Fortunato Depero; il francobollo italiano dedicato a Francesco
Baracca, grande asso italiano della prima guerra mondiale; l’opera “Au RevoirBut Not Goodbye (Soldier Boy)” del 1917 che rappresenta un po’ l’aspetto di
divisone sociale che la guerra ha rappresentato; il film “Il cielo d’ottobre”
che rappresenta gli anni della guerra fredda in cui le massime energie dei
grandi potenti del mondo (USA e “blocco comunista”) si sono contrapposte nella
lotta alla ricerca tecnologica.
Il post “Dopo la disfatta il bollettino della vittoria”
ha in un certo senso l’intento di celebrare la vittoria italiana, dopo la
disfatta di Caporetto, resa possibile anche grazie all’energia dei Cavalieri di
Vittorio Veneto, neanche maggiorenni, della classe 1899.